Per prima cosa devo ringraziare due blogger così gentili da avermi nominato per il Liebster Award.
Grazie a settembre81 e a Lunatica per aver pensato a me, sono felicissima di questa candidatura e sorrido al pensiero che lo scorso anno in questo periodo impazzava la “febbre” degli award e avrei voluto tanto riceverlo, pur non avendone la minima possibilità!
Oggi vorrei poter accettare il premio ma la mia onestà mi impone di rifiutare, perchè ho più (poco più a dire il vero) di duecento followers.
Il solo fatto di essere stata nominata è già motivo di vanto quindi grazie davvero! ❤ ❤
E’ un periodo strano questo, insipido come il pane sciapo.
Sono annoiata da me stessa, mi sembra di galleggiare in una fanghiglia tiepida e appiccicosa che frena i movimenti.
Anche pensare è diventato difficile, infatti non scrivo da un po’.
Sono andata a vedere la bellissima mostra di Boldini, mi sono coccolata con un weekend in beautyfarm, ho fatto un’escursione in montagna, leggo libri, vedo film, ascolto musica, ho sperimentato piatti nuovi, sono andata ad un festival di musica occitana, insomma dovrei avere qualcosa da dire!
Invece no.
Prendo appunti, penso, cerco di pescare nel mio cervello qualcosa che valga la pena di dire ma le idee mi scivolano via dalle dita, cerco di afferrarle ma perdo sempre io.
Sono sbadata, distratta, mi faccio male, non volontariamente ma in modo casuale.
Cado, mi strappo, ho lividi dappertutto su gambe e braccia e anche adesso, mentre sto scrivendo, ho la borsa del ghiaccio sul piede sinistro; lo scontro con la gamba del tavolo si è rivelato più duro del previsto per le mie dita.
Sto alla larga da coltelli e strumenti appuntiti……non si sa mai e ci tengo ad avere tutti i pezzi al loro posto ancora per un po’.
Mi sento un disastro ambulante e forse lo sono.
Sospiro, forte e di frequente, mi sembra che buttare fuori l’aria in qualche modo mi alleggerisca da un peso immaginario ma così tangibile da essere doloroso.
Mi guardo schifata allo specchio e penso che almeno sono pulita e in ordine, al resto penserò poi.
Spendo soldi, mi vergogno un po’ a dirlo anche se me li guadagno tutti da sola, per riempire malamente il vuoto che sento.
Compro borse, scarpe, qualche gioiello fasullo buono solo per ingannare le gazze. Mi rivesto di inutili orpelli da casalinga disperata e aspetto, che cosa non lo so, ma questo è un dettaglio.
L’altro giorno ero contenta perchè le mie scarpe nuove, appena arrivate, mi stavano come un guanto.
E’ bello sentirsi da subito a proprio agio, niente che tira o fa male perchè troppo stretto, solo la piacevole sensazione di stare comodi.
Allora ho pensato che almeno una volta vorrei calzarmi a pennello, accomodarmi nella mia pelle con voluttà, guardarmi dentro e pensare che finalmente tutto è al suo posto, niente è troppo stretto o troppo largo, non ci sono modifiche da fare, nessuna pezza da mettere, nessuno strappo da rammendare.
Ogni aggettivo che mi caratterizza è sempre accompagnato da un troppo davanti, troppo bassa, troppo grassa, troppo seria, troppo pessimista, troppo generosa, troppo intelligente, troppo fiduciosa, troppo timida, troppo idealista. Per una volta invece vorrei sentirmi giusta, nè troppo nè poco, solo giusta.
Per ora sono qui, con una tazza di tè speziato e il piede che pulsa, goffa come non mai, a scrivere scempiaggini a tarda ora con la compagnia della mia playlist preferita su Spotify.
Almeno è un inizio, quattro parole superficiali contro il vuoto di senso.
Voglio calzarmi a pennello, voglio una pelle splendida.
Voglio un pensiero superficiale che renda la pelle splendida… a salvarmi vieni a salvarmi salvami. .. massiiiiiii
C’è molta grazia nell’imperfezione e quasi tutto l’amore.
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Non aspiro alla perfezione……troppo noiosa! Vorrei davvero riuscire a vivere la mia imperfezione con grazia!
🙂
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Forse ti basterebbe vederla, perché c’è, si percepisce dalla tua scrittura.
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Bellissimo pensiero. Conosco la sensazione di non sentirsimai a posto davvero. In realtà ci si sente “giusti” quando ci si sente amati. Per quello che si è.
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Non è abbastanza temo…..sentirsi amati è stupendo ma amare sè stessi è il primo passo.
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Premetto che la formalità non mi appartiene, ma credo tu questo già lo sappia. Ciò che esprimo lo sento davvero, altrimenti sto zitta.
Vengo al punto: scrivi talmente bene che è veramente un peccato per chi ti legge con piacere che i tuoi pensieri restino su un quadernetto o dentro di te. E ciò che hai messo nero su bianco in questa circostanza non sono scempiaggini. Parola di chi corregge bozze e fa editing di molti libri. 😏
Un abbraccio forte. ❤️
Primula
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E’ bellissimo quello che mi hai detto Primula, ne sono tanto felice.
Ti abbraccio anche io 🐻
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Ciò che è troppo per uno può essere giusto per un altro…
Baci
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Baci a te 🙂
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La mia saggia nonna direbbe che sono le patrie del cambio stagione.
io nn sono così sapientemente immaginifica come te ma più o meno mi sento come te😯
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Allora sono contenta di condividere con te questa sensazione imperfetta ma viva! 🙂
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Certo che sì 😘
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